Nel cuore della profumeria artistica contemporanea, Simone Andreoli emerge con una visione distintiva: fare del profumo un diario personale, dove ogni creazione è una pagina scritta con le essenze, e la pelle diventa il supporto su cui ogni ricordo si imprime.
È un progetto artistico e intimo, che fonde linguaggi diversi – olfatto, parola, tempo e immaginazione – in una sola, fluida identità.

Una narrazione liquida
“Diario Olfattivo” non è solo un titolo, ma una dichiarazione d’intenti.
Le fragranze non sono numerate né classificate in collezioni stagionali: sono episodi, racconti di viaggi fisici e interiori, tracce di esistenze che si mescolano a memorie, emozioni, paesaggi, volti.
Ogni composizione nasce da un’ispirazione reale ma si fa universale, lasciando spazio all’identificazione personale: chi indossa un profumo del Diario Olfattivo entra si in una storia, ma la riscrive con il proprio vissuto.
La filosofia dietro il brand
Il lavoro di Simone Andreoli è il risultato di una sensibilità profonda e culturale:
- Il profumo non è decorazione, ma linguaggio
- Non si indossa per piacere, ma per esprimere
- Non si sceglie per moda, ma per affinità emotiva
Ogni creazione è frutto di riflessione, osservazione e ascolto: del mondo, di sé, del tempo.
Le composizioni si distinguono per l’equilibrio tra potenza e delicatezza, per la costruzione narrativa e per una persistenza che non invade, ma accompagna.

Un’estetica esistenziale
Simone Andreoli non rincorre la tendenza, ma l’autenticità.
Il suo è un lusso silenzioso, fatto di evocazione, non di ostentazione.
Le fragranze parlano a chi ama la profondità, la memoria sensoriale, l’immaginario del viaggio sia esso geografico, culturale o interiore.
Ogni bottiglia è un invito a fermarsi, ascoltare, ricordare, riscrivere.
Chi sceglie il Diario Olfattivo
- Chi cerca un profumo che non somigli a nessun altro
- Chi vive l’olfatto come esperienza di senso, non di consumo
- Chi desidera indossare una storia, non solo una scia
Il pubblico di Andreoli è colto, curioso, trasversale. Non legato al genere, né all’età: legato all’anima delle cose.

La pelle come narrazione
Con Diario Olfattivo, Simone Andreoli ha creato una nuova forma di scrittura: invisibile, mutevole, intima.
Ogni profumo è una riga di testo scritta con il vento, la luce, il silenzio.
Un progetto artistico che supera la profumeria stessa, per trasformarsi in esperienza personale, culturale, poetica.
Chi lo indossa non porta solo un’essenza, ma un frammento di mondo che si fa memoria viva.

